Annullata l’iniziativa in programma nel foyer del cineteatro Di Giulio di Brindisi per problemi di sicurezza, Luca Di Giulio, promotore e organizzatore insieme a Pierluigi De Castro della Mostra sulla “Scultura brindisina nel mondo”, non si è perso d’animo ed ha spostato l’evento nel centralissimo Corso Umberto 26, dove vengono ospitate le opere di quattro artisti brindisini: Edgardo Simone, i fratelli Alessandro e Vincenzo Fiordigiglio, e Alessandro Caselli, che rappresentano con evidente continuità storica la fine dell’ottocento, il novecento e i giorni nostri.
Brevi cenni sull’esposizione ci sono dati dal proprietario-collezionista di tutte le opere esposte, sig. Luca Di Giulio, nipote del cavalier Ugo Di Giulio primo proprietario del Cineteatro realizzato nel 1958, di cui vediamo esposte anche molte fotografie inedite.
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Su un lato sono state poste le sculture di E. Simone e sull’altro quelle dei fratelli Fiordiglio e dell’unico artista vivente Alessandro Caselli. Sia E. Simone che i f.lli Fiordigiglio iniziano la loro attività con monumenti artistici e l’abbellimento di alcune cappelle al Cimitero;
il primo si trasferisce prima a Napoli e poi a New York dove, dopo un inizio di stenti, diventa molto importante e durante la sua attività scolpisce busti e statue a Presidenti, uomini di governo, giudici federali, attori e tanti altri personaggi illustri degli Stati Uniti; conclude la sua carriera negli studi cinematografici ad Hollywood.
Durante la sua permanenza in Italia, Simone edifica nella sua città natale il Monumento ai Caduti, per ricordare il sacrificio dei numerosi giovani caduti per la patria; per l’attività scultorea commissionata dall’Amministrazione pubblica della città, egli non chiese compenso ma il solo pagamento delle spese.
L’imponente opera fu inaugurata dal re d’Italia, Vittorio Emanuele III, il 22 novembre 1931. La sua originaria collocazione in piazzetta Dionisi provocò il disappunto dell’artista, che suggerì uno spazio più ampio affinché la scultura potesse essere meglio apprezzata.
Successivamente il giusto desiderio di Edgardo Simone fu esaudito. La scultura, difatti, fu trasferita nell’attuale sede di piazza Santa Teresa. In stile neoclassico, il monumento ai caduti trasmette un forte impatto per la plasticità delle sue forme.
I fratelli Fiordigiglio invece si dividono: uno si stabilisce e lavora a Roma, l’altro rimane a Brindisi dove continua l’attività di marmista.
Nella Sala
All’ingresso a destra, troviamo subito due posacenere scolpiti nel marmo che Edgardo Simone dedicò ad un altro grande brindisino dell’epoca, il senatore Pietro Chimienti.
Vide la luce a Brindisi il 24 gennaio 1864. Dopo la laurea in Giurisprudenza, Pietro Chimienti insegnò nelle università di Cagliari, Catania e Roma. Aveva appena 25 anni quando scrisse il “Saggio sullo sviluppo storico delle istituzioni rappresentative”, il primo di una lunga serie di libri storici e politici. Il 16 giugno 1900, fu eletto alla Camera dei deputati. Rivestì la funzione di sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia prima e della Marina dopo. Dal 1920 al 1921, fu ministro alle Poste e Telegrafi. Meridionalista convinto, Chimienti fece ottenere sgravi fiscali al Mezzogiorno d’Italia e si adoperò per favorire l’ammodernamento delle strutture portuali di Brindisi. Nel 1921 ebbe la nomina di senatore, carica in cui rimase fino alla morte, avvenuta a Roma il 26 novembre 1936.
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Si prosegue con la moneta data dalla città a Thaon De Revel per la consegna della medaglia d’oro alla città; poi incontriamo alcune fotografie inedite di E. Simone sui giornali americani.
Brindisi. Paolo Thaon di Revel (1857-1948). Ammiraglio e politico torinese. Medaglia 1919.
Il 19 ottobre 1919 fu concessa alla città di Brindisi la Croce al merito di guerra e per l’occasione lo scultore Brindisino Edgardo Simone realizzò una targa Bronzea la quale venne collocata sulla parete della Capitaneria di Porto e recante la motivazione di tale importante onorificenza concessa dall’ammiraglio Paolo ‘Thaon de Ravel, comandante in capo delle forze navali italiane del Basso Adriatico, con queste parole di elogio:
“Alla gloriosa Città di Brindisi, la cui generosa popolazione nonostante le replicate offese dal mare e dal cielo, le numerose vittime della ferocia nemica e le privazioni indicibili causate dalla sospensione di ogni traffico, mai piegò l’animo, conferisco la Croce al merito di guerra. All’amministrazione degli italiani addito la città decorata per la magnifica prova di coraggio e di fede che ha dato durante la lunga ed aspra guerra, e perché, con la sua fierezza, efficacemente contribuì al raggiungimento della Vittoria finale. ”
La città di Brindisi perennemente riconoscente al grande ammiraglio, gli conferì la cittadinanza onoraria e come ringraziamento questa splendida medaglia.
Sulla sinistra alcune miniature dei principali monumenti cittadini fatti da Alessandro Caselli:
Bozzetto della Colonna Romana in pietra leccese
San Teodoro in pietra leccese
Capitello della Colonna Romana in pietra leccese.
Coll. Luca Di Giulio – Brindisi
e si prosegue con i manifesti relativi alle polemiche cittadine sulle sculture di alcuni santi fatti da Alessandro Fiordigiglio e rimosse alcuni anni fa dalla Cattedrale.
Suoi pure i busti di Antonio Di Summa e Pasqualino Camassa.
In fondo alla sala le opere di Caselli.
Nella zona centrale sono esposte le teche con le varie opere degli artisti.
La mostra si protrarrà fino al 5 gennaio con i seguenti orari: mattina 10-12; pom. 18-20.
Dentro le teche
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Quadri, disegni, fotografie ed altro
Si ringrazia il proprietario ed organizzatore Luca Di Giulio per aver acconsentito di tutto il materiale oggetto della mostra con le relative didascalie
Mio marito, Mario Modestini (1907 Roma-2006 New York) conosceva bene Vincenzo Fiordigiglio. Condividevono uno studio in Via Margutta 51 nei primi anni ’30. Hanno fatto un progetto insieme per l’ufficio del governatore di Roma, Don Piero Colonna. Credo di avere trovato un immagine del loro studio di un modello in posa, forse per statue die atleti. Penso che sia loro studio perche Mario parlava spesso di un fregio che lui faceva per un club di ufficiali del aeronautica a Rome con le rondine. Mario e diventato un restauratore dei quadri antichi e si trasferi a New York in 1949.
Mio marito, Mario Modestini (1907 Roma-2006 New York) conosceva bene Vincenzo Fiordigiglio. Condividevono uno studio in Via Margutta 51 nei primi anni ’30. Hanno fatto un progetto insieme per l’ufficio del governatore di Roma, Don Piero Colonna. Credo di avere trovato un immagine del loro studio di un modello in posa, forse per statue die atleti. Penso che sia loro studio perche Mario parlava spesso di un fregio che lui faceva per un club di ufficiali del aeronautica a Rome con le rondine. Mario e diventato un restauratore dei quadri antichi e si trasferi a New York in 1949.
Grazie per il gentile commento.